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Cartoon Marketing

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No, il titolo non è un errore di battitura: non voleva essere Content Marketing. Anche se il legame tra il Content e il Cartoon esiste ed é molto stretto.

Una volta prodotto il contenuto, l’effetto desiderato è quello che si “auto diffonda”: per la Teoria del Caos alcuni sistemi possono comportarsi in maniera caotica in taluni casi e non caotica in altri. Le singole gocce d’acqua scendono da un rubinetto mal chiuso in maniera regolare. Aprendo il rubinetto lentamente, le gocce diventeranno più grosse, scenderanno più velocemente, caoticamente, fino a confondersi l’una nell’altra in un unico grande flusso di acqua. Senza scomodare il Chaos greco, ci basta riflettere sul fatto che quelle singole gocce possono diventare un flusso impetuoso e, perché no, un mare.

Aprire il nostro rubinetto significa dare la possibilità agli utenti di condividere il contenuto, attraverso i bottoni sociali ad esempio, ma dobbiamo avere acqua a disposizione, la materia prima, altrimenti quel rubinetto rimarrà secco. La caratteristica dell’acqua, elemento simbolico e mitico, viene richiamata anche nella definizione liquid content: é il contenuto la nostra materia prima, ciò che per sua stessa natura ha la capacità di propagarsi in maniera fluida. Per renderlo fertile, vivo, il contenuto deve andare a toccare le corde giuste, deve produrre lo stimolo emotigeno.

Screenshot Marketoon Studios

Screenshot Marketoon Studios

La forma diversa dell’acqua/contenuto

I Marketoon Studios supportano la comunicazione di un brand attraverso fumetti “as visual social media”. Creano cioè campagne di content marketing, aiutando i brands a comunicare con i fumetti. Al loro contenuto danno la forma di una vignetta.

Per conoscere meglio il fondatore dei Marketoon Studios, leggiamo il suo intervento in occasione dell’evento Google “Think Branding” dell’anno scorso: marketing worth sharing | Google keynote

Tom Fishburne racconta, tra gli altri, del “caso” Beats, produttore di cuffie audio che è riuscito a colpire direttamente il pubblico durante i Giochi Olimpici di Londra, nonostante lo sponsor ufficiale fosse la Samsung o il caso degli smoothie Innocent che nel lontano 2001 avevano ben pensato di unire in un’azione sociale, beneficenza, marketing, engagement.

I video “Diary of a Dirty Tongue” della Orabrush su Youtube sono stati un grandissimo successo (leggi anche l’analisi della case history fatta sul blog di Young Digital Lab). Un bel risultato per un’azienda che si confronta giornalmente con un tema, quello dell’alitosi, non propriamente esaltante.

O ancora il caso del marchio di abbigliamento BetaBrand che, non disponendo di grandi budget per competere con i maggiori attori dell’industria delle moda, durante la Fashion Week a New York ha pensato di lanciare ogni settimana un nuovo prodotto e per ogni nuovo prodotto una nuova storia.

I Marketoon Studios hanno realizzato fumetti per il The Wall Street Journal, per Baynote, per la O2 tra i vari clienti. Sempre la stessa formula declinata sulla base delle esigenze del cliente in questione, una formula che orgogliosa rivendica la sua unicità: i fumetti sono il contenuto che si condivide meglio.

We create marketoon™ campaigns built on the belief that cartoons are the single greatest communication devices ever invented.

Screenshot Marketoon Studios - Wall Street Journal Asia

Screenshot Marketoon Studios – Wall Street Journal Asia

Una forma di rappresentazione visiva semplice, in bianco e nero o con pochi colori e poco testo scritto. Che fa sorridere il lettore, che si presta a essere condivisa, perché è un messaggio immediato, che non ha bisogno di troppe spiegazioni.

È il segno che appartiene alla nostra comprensione, da sempre.

È il fascino della linea, la cui potenza ed espressività era stata genialmente impiegata da Osvaldo Cavandoli per la pubblicità della Lagostina.

Una linea che si piega alla volontà creatrice del suo autore e che racconta la sua storia.

La tecnologia non può salvare un’idea noiosa, ma può amplificare un’idea eccezionale.

 Tom Fishburne

 

 

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